Le prestazioni di servizio

L’articolo 2135 del c.c. considera agricole anche le prestazioni di servizi fornite mediante l’utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse della azienda, normalmente impiegate nella attività agricola esercitata, ivi comprese le attività di valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale.

Quindi, entro certi limiti, rientra nella sfera dell’agricoltura anche l’attività di prestazione di servizi.

Le condizioni affinché i servizi rientrino nell’agricoltura sono due:

  • le attrezzature impiegate per le prestazioni di servizi devono essere le medesime utilizzate normalmente nella azienda agricola (ad esempio, un agricoltore che non produce cereali non può svolgere il servizio di mietitura per conto di terzi);
  • le attrezzature utilizzate nelle attività di servizi devono essere impiegate prevalentemente nell’attività agricola.

La quantificazione della prevalenza non è semplice: si può fare riferimento alle ore macchina (es. aratura per 50 ore nella azienda e 49 ore presso terzi), oppure alla superficie di terreno lavorata o, ancora, alle quantità di gasolio consumato.

Questa disposizione favorisce il settore florovivaistico nel quale, normalmente, le imprese, oltre alla produzione, svolgono le manutenzioni ai giardini e simili. Ovviamente le prestazioni devono essere svolte con il personale e le attrezzature dell’azienda agricola.
La norma fa riferimento, oltreché alle attrezzature, anche alle risorse dell’azienda agricola: si ritiene che tra queste debba essere ricompresa, in primo luogo, la forza lavorativa.

A tal proposito non possiamo quindi non tener conto delle aziende della mitilicoltura e della molluschicoltura e delle professionalità impegnate in un’attività altamente qualificata e certificata agricola.

Spesso infatti in momenti di importanti produzioni e/o di surriscaldamento delle acque si fa ricorso a manodopera esterna.

L’importante quindi è che l’azienda delegata sia inquadrata nel settore agricolo, proprio come lo è la MOCENIGA.